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specchio nero

I miei figli sono lontani –
rose a mazzi sotto la mia finestra –
la pianura è una marea di fango
palazzi esplodono e restano ciechi

nessuno ascolta, nessuno ascolta

tutto il caos dell’universo –
colori rotanti e bellezza a fiumi –
nel cuore dell’uomo è specchio nero

parole a caso

Quando presi per mano le parole
era un’alternativa al nulla –
dieci giorni di pioggia e la carta stampata
svaniva in un punto zero

pensai: posso danzare un girotondo
ma solo con le “mie” parole –
gocce oblique tagliavano i vetri
dentro e fuori fluttuava una nebbia
pantano oscuro di suoni e voci

bombe al fosforo, insulti e urla
grasso che cola e la fame più nera

c’era un buco nell’universo
e così io presi per mano
parole a caso, sassi affiorati
da graffiare sul cartongesso

parole scritte a matita
proiettate su questo schermo

verde abbraccio

Il salto
tra un minuto e l’altro
lo spazio allargato tra i giorni
la distanza insondabile tra i corpi
e i pensieri – fra gli esseri viventi

abissi
risucchiano le ossa sotto
macerie calcinate,
fanno emergere lacerti
dalle torbiere

musiche estinte da millenni
giacciono dimenticate –
strato dopo strato
ciò che resta dei templi antichi
si strugge nel fango

ma lo splendore
di un albero a primavera
m’invade lo sguardo –
entro nella sua chioma
dal verde abbraccio

isole nella nebbia i miei ricordi –
si riaccende con un brivido il filo
del presente…mi muovo
a bassa intensità
di intenti e di gesti:
guardo da una panchina sbocciare
la Pasqua degli altri

non scrivo più

Non scrivo più –
un foglio bianco al centro
della mia mente
sotto, non trovo più parole

per abitudine e vecchio vizio parlo
ma sempre meno –
un fastidio sottile è nell’ascolto
di vecchie voci, racconti logori

il mio tempo è trascorso come piuma
il passato mi schiaccia come pietre

fuori, la vita crudele, furiosa
fuori è la vita tenera, che spunta –
ma dentro me io sento
un bianco nulla
e mi attira insensato –
come un sonno avvolgente
lo desidero e aspetto

 

Gioielli rubati

Omar Galliani

https://almerighi.wordpress.com/2023/01/22/gioielli-rubati-232-anna-maria-spalloni-marina-raccanelli-roberto-dellolio-enrico-toso-gary-j-steele-ivanna-pedretti-laura-segantini-fleurose/

Auguri con Lucio

Nel tranquillo silenzio della sera
ho letto versi
infilati su fogli bianchi
come calle in un vaso di lattimo

erano parole di vetro
intimamente sprofondate –
tra cerchi d’ombra e riflessi vaghi –
fino al centro dell’anima

risveglio

Parole senza importanza
vagano in una grigio-rosa
nebbia di semi-incoscienza –
si comporranno in pensieri, forse
di quasi-speranza

LucaniArt Magazine

Alfa ed omega

Non canto più – capitolo chiuso.

Fine delle emozioni a onda
e dei cuori all’unisono –
la mia clessidra è capovolta
non più
arcobaleno di sabbia
ma nebbia e cenere

troppo a lungo
è stato uniforme il tempo
e lo spazio stretto –
il mondo, roso dal virus,
ora esplode

non canto più: ora è tempo
della voce intima: scorre e vive
dietro il suono
dentro le parole non dette
nella caverna dell’anima –
alfa ed omega di un suono eterno:
siamo usciti e ritorneremo
nella sua liquida sfera

Marina Raccanelli

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