oltre il muro, una marcia nera
schiuma e slarga in passi di scarafaggio…
si sgroviglia astioso un ronzio –
tempi dispari e buchi di mollica –
butta rami veloci il palinsesto
velenoso d’insonnia e pietre
dalle morbide dita del pianista
schiocca una sarabanda di variazioni – follia
concatenata di Golgberg –
finisce in niente
ha parole di sale la mia memoria
Molto amara, come la sera di certe giornate spente…Tante belle parole accatastate con maestria
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