I versi sono sassi nell’acqua
la lentezza del tempo sconcerta l’albero –
una luce di gesso spolvera i rami
pesa su mezzelune di ciglia
disegnate sui volti chiusi
il giardino dorme, il cane respira
scorre tra rive l’acqua bianca
e soffrono in attesa semi e ossa –
non c’è luna d’arancio che lieviti
né rossore di schiuma a rompere il vetro –
giacciono nel profondo le sillabe
dormienti, in trasmutazione
Grazie che mi fai condividere, ancora una volta, i battiti della tua sensibilità poetica.
buon inizio di febbraio!
Giuseppe
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grazie a te, Giuseppe, per essere passato di qui!
a presto
marina
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veramente ci si sente avvolti dai tuoi versi, hanno un che di magico
e la magnificenza di quella luna d’arancio… mi rapisce.
cb
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grazie, Cristina, felice che ti sia piaciuta!
marina
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