Se fosse uccello o flauto
questo corpo che pesa
e la memoria un filo d’erba nuova
ma le cose non stanno dritte
scivola il mondo ai bordi
si raggriccia
cerco la precarietà di suoni
che su carta s’imprime
e degli umori
che annebbiano paesaggi
e sono mille istanti
mi sfarino
faccio piccole cose
sminuzzo verdure leggo gialli
notizie sparse di persone tristi
mi sfiorano gli orli mentali
vorrei, sì, dare luce amore
la stanchezza prevale