Scendo dentro me stessa
aggrappata a pagine immateriali
il mondo scorre ai lati
non fa male
docce di parole bombardano
sinapsi e cuore
l’isola dei morti spegne nel grigio
lance d’alberi capovolte
e vedo torri di ghiaccio su ponti
prossimi a crolli, cieli sovrapposti
solitudini primordiali e fiumi
galleggianti tra foreste d’aria
mi perdo nel bianco estremo
senza confini, senza parole
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