Navigavo fra isole senza radici
nel giorno più lungo di una stagione –
nella mobile casa, ero tranquilla
ai miei piedi scorreva il cielo
la città mi guardava da lontano
tornerò a navigare su lagune
di fumiganti nulla, dove splende
la nebbia nel mattino – la sera
posano zampe su corallo e fango
gli aironi, reti scure si allungano
a catturare i mitili, l’acqua
si rispecchia nel cielo
il silenzio canta
Il solstizio… i solstizi, tutti e due, hanno un fascino simbolico e potente. La seconda parte è uno spettacolo bello di immagini che si accalcano e si accavallano come in una melodia.
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grazie, Judy:-)
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