Noi che ci siamo conosciuti dopo
la tempesta, vortici di tulle nero
luccichio di farfalle sorprese
in danze turbinose, poi
polverizzate
noi che ci siamo incontrati
dopo ballate di cavalieri ai bordi
di precipizi e castelli
rovinosi nel lago di cristallo –
i nostri pensieri erano nel vuoto oltre –
dopo le dita veloci e gli accordi neri
uragani e disastri senza nome…
noi che ci siamo incontrati dopo
le risacche infernali e i brevi voli
abbiamo sentito slittare i cardini del mondo –
oltre il collasso dei pilastri è lievitata
la via lattea – noi dopo
Archive for gennaio 2015
noi che ci siamo conosciuti dopo
Posted in foto, poesia, Uncategorized, tagged ballate, Chopin, pilastri, tempesta, Via Lattea on gennaio 23, 2015| 8 Comments »
l’albero delle origini
Posted in immagine, poesia, tagged albero, confini, origini, pelle, pioggia, ricordi on gennaio 14, 2015| 2 Comments »
Esistono confini
di pelle e luce
scende la pioggia e sgorgano ricordi
come lame a dividere
e non puoi rimediare ciò ch’è stato
né chiedere a bocche mute
mai più saprai la strada, il nome, il volto
l’albero delle origini scompare
luogo sconosciuto
Posted in foto, poesia, tagged avatar, bambole, luogo, memorie, morte, tempo, vita on gennaio 6, 2015| 3 Comments »
Sono in un luogo sconosciuto
dove il tempo non lascia traccia
le persone hanno guance lisce
sembrano avatar –
acquattate negli angoli bambole
abbracciano vecchi folletti
vassoi di peluches si sporgono
chiedono solo attenzione
oggetti ombrosi affollano
cassetti chiusi, ante aperte e sbattute –
celle di contenimento
al lievitare di antiche memorie
la morte ha illuminato la vita
con nucleare bagliore –
indica percorsi a singhiozzo
il finale non ha spiegazione
me ne vado
Posted in foto, poesia, tagged risacca, significato, sopsensioni, sorriso, tempo on gennaio 1, 2015| 6 Comments »
Me ne vado, sì me ne vado
dopo tanto dire dare non fare
e queste lunghissime sospensioni
del tempo fra un gesto e l’altro
dopo tutti gli svuotamenti
di significato per tornare a vivere
altri cantano suonano
lottano per amore o per odio, sicuri
io vado dove tu non sai
e ascolto la risacca del mondo
i ricordi inghiottiti
il ronzio che mi preme ai bordi
vado per restarmi dentro, nel bilico –
camminando su ponti tibetani
sorriderò con la forza leggera
di un sorriso non mio