notti di solstizio ambiguo e lune sfatte,
al franare dei sensi rispondono
segnali di tarlo –
piegata nel vano della finestra
trema la tua figura:
s’apre alla nebbia notturna il vetro
un ricordo ti avvolge, ridi
stelle di neve al suolo
cadono polverizzate
notti di solstizio
marzo 24, 2015 di marinaraccanelli
L’ha ribloggato su mioblogdeiblog.
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Ironica allegria notturna 🙂
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ciao Anna!
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una scrittura potente per sensazioni senza tempo : amara e sofferente immagine soprattutto in quei “segnali di tarlo”, che racchiudono un mondo ma anche il suo consumarsi. Ottima la resa, icastica e strutturalmente penetrante. Complimenti.
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grazie per i complimenti e soprattutto per il commento:-)
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Tanto per vagare nell’assurdo, l’avessi scritta io (impossibile), avrei disposto così le parole della chiusa:
stelle di neve al suolo cadono
polverizzate
E ora ti chiedo perdono, perché odio chi fa così con me, con le mie parole…
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non chiedere perdono, il tuo suggerimento non è niente male, si enfatizza la caduta e l’aggettivo “polverizzate”….avrei potuto pensarci anch’io, a questo finale!
Anni fa, partecipavo ad un gruppo di poesia, in cui ci commentavamo i testi a vicenda in modo decisamente critico, e ci suggerivamo a vicenda i possibili cambiamenti, è stata per me un’esperienza molto utile perchè c’erano persone molto preparate e io ero agli inizi.
Invece, restai molto male quando un fotografo volle cambiarmi una poesia che avevo dedicato ad una sua opera! ognuno di noi aveva il suo ambito di competenza, io non gli avrei mai corretto una foto (anche perchè non ne sarei stata capace!)
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