Vento nuvole e pioggia a scrosci
accaniti rovesci contro i vetri
del mio vivere lungo, rinchiuso – fuori
teorie di fantasmi nel fango avanzano
senza occhi né voce, nessuno
li conosce: da dove
vengono, dove
possono andare oggi, quando
è calato un inferno di barriere?
Vento nuvole pioggia tacciono
in grigiore d’attesa – qui vivo
nel tepore di un nido, conosco
il vuoto da cui vengo
mi associo al canto dei cuori
copro orme confuse