Ciò che rassetto in superficie e liscio
sottende baratri profondi
sono nata presso colline
traforate con buche carsiche –
la memoria, un pattume
rottamato
ho vissuto su strade a dirupi
ponti viscidi
ho gridato e taciuto
fuori tempo
ora l’acqua che scroscia, la schiuma
non basta
a dilavare ingiustizie, omissioni
gesti senza rimedio
ciò che rassetto in superficie sottende
il dolore degli innocenti
Santi Cielo, come è bella … e ungarettiana … sono senza parole. Grazie.
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Anche io stavo pensando a certi baratri, ma assai diversi, e temo ne sia uscito qualcosa di sgrammaticato ed eterogeneo: tu invece qui lavori come un’orafa sulle tue parole: così mi distrai dal mio lavoro!
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Ma dai, vedrai che se aspetti il momento giusto ne vieni fuori!
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Molto bello e profondo: c’è tutto, le buche carsiche, la memoria disprezzata e buttata via, il senso di colpa (forse esagerato) per non aver saputo parlare al momento giusto, e, alla fine, l’irrimediabilità del male e del dolore degli innocenti. Dal punto di vista dello stile è suggestiva la continua mescolanza fra la natura reale e la natura come metafora, che evoca paesaggi dell’anima da quelli dolorosamente veri. Lo posso ribloggare?
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Certo che lo puoi ribloggare. Ti ringrazio per il commento, lusinghiero e che dà spazio alla sostanza come al mio modo di esprimermi, mi fa molto piacere. Ti confesso che ero partita da considerazioni più generali per poi riflettere sul fatto che siamo comunque influenzati dalle nostre origini, e che quando parlo di innocenti e di ingiustizie e sensi di colpa penso anche ad altro rispetto a quello che tu pensi. ancora grazie mille
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Molto suggestiva anche l immagine. Brava
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L’ha ribloggato su SCRITTI di PAPAGENA.
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C’è un continuo rimescolio di tumulti in un paesaggio d’anima fuso al contesto.. Non si sa dove finisce uno e cominci l’altro, quindi sarebbe forse come dire che ci sono luoghi, vicende, e precise circostanze, che fan parte di noi, volenti o nolenti… Oltre tutto, un urlo sotteso. Un saluto
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Ti ringrazio per la tua interpretazione così approfondita ed empatica, è proprio come dici tu, ho avuto spesso modo di constatare quanto siamo condizionati dalle nostre origini, anche al di di una nostra chiara consapevolezza. Del resto, a me piace in genere esprimermi per immagini, nascondermi dentro i paesaggi. Un caro saluto
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cavoli il bello della rete è che girando per i vari blog, passi per caso dove trovi della bella poesia e ti fermi a leggere, trovando un’emozione che ti fa sussultare…
Complimenti!
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grazie per i complimenti! se un’emozione passa, vuol dire che ho scritto non solo per me, che c’è stato un’ampliamento dell’emozione…
passando per il tuo blog, devo dire che qualche sussulto l’ho avuto anch’io (vedi nome dl blog):-)
a parete gli scherzi, la ricchezza delle proposte è tale da far girare la testa, devo tornarci dopo una pausa di riflessione, un saluto
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