La mia stanza è una casa di pesci
galleggianti a lenti intervalli
nelle note del
pianoforte
sfrecciano scafi dietro i vetri –
sazi di bianchi spazi noi
dalle grandi finestre
vediamo acqua e nuvole
navi e cupole in transizione –
separati dal mondo, noi
Molto bella, originale non la solita poesia sull’argomento.Brava Marina. Un abbraccio. Isabella
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grazie Isabella, buona domenica
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Anche a te cara.
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separati dal mondo, noi
Già: rischiamo di essere tutti come questi tuoi “pesci” e lo facciamo per mille motivi, talvolta pure, come personificando un ossimoro, per essere più dentro il mondo, per allacciare più rapporti, per sapere, per dire, per dirsi. La rete amplifica enormemente questo rischio, perché in quel caso il mondo non è l’hardware che scorre in strada ma il software in cui ci mischiamo, confondendo realtà e fantasia e potenzialmente (io lo faccio troppo spesso) tagliandosi via dal mondo nella velleità di entrarci.
In questo senso, separati dal mondo, noi è una crudele fotografia di me e di tanta umanità contemporanea ingarbugliata, confusa e contratta che non riesce quasi più ad intessere rapporti effettivi (vorrei dire “carnali”) con la realtà e si presenta oggettivamente sviata (una riminiscenza liceale mi fa galleggiare nella mente quel termine: clinamen) da una ottima buona intenzione ad una sorta di autismo collettivo, tipo, banalizzando: “Avrei bisogno che tu mi aiutassi a …” “No lasciami, non posso: non vedi che sto parlando con tizia in whatsApp?” oppure “Che tempo c’è oggi?” “Aspetta che guardo su internet” …
Così, tra l’altro, diventiamo una malleabile e governabile massa di idioti.
Pensare che molti di noi (io fra essi!) ritengono addirittura che per comunicare a noi la nostra salvezza un dio si sia reso di carne!
Siamo veramente esseri assurdi e veramente c’è bisogno che Qualcuno ci prenda e ci reimmetta nel mondo, dove solo si gioca la partita avente in palio la nostra felicità.
Siamo un tale paradosso da farmi riconsiderare quel pensiero: “Ma non vedete che il Diavolo si prende gioco di voi?“
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La mia stanza è una casa di pesci
a volte non so che dire
filosofica Judy
ma voglio dirlo lo stesso!
Poi, scopro che ciò che ho scritto
vuol dire cose che non sapevo
ma le parole hanno fatto una loro strada
a mia insaputa, e va bene
o magari qualcuno dei pesci parla
e dice cose più sagge di quanto
io sapevo e volevo!
un caro saluto, Judy, e grazie per la tua attenzione e il tuo approfondito intervento
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