La morte notturna mi rovescia
spiaggiata nelle stanze incoscienti
nel mattino, un’eco lontana
acqua impaziente nei tubi
brontolio di motori sull’acqua
o forse
un alfabeto di note straniere
le capisco un po’ meno
ogni giorno che passa
figure sformate si aggirano per le calli
al posto dei piccioni
gabbiani in picchiata come albatros
mi specchio dentro volute
di pietra e acqua torbida
quasi straniera nella città
me ne andrò
in trasparenza
bella bella bella … grazie!
🙂
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grazie a te, Judy:-)
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