Scatole cinesi
Quante vite, una nell’altra
come le scatole cinesi
di notte
i nostri corpi si cercano
di giorno
cerco la mia libertà
La fine avanza
La fine avanza
ascoltando un ronzio di motore
è la chiave del mondo che si spanna
ore e minuti come un rosario
steso sul letto sfatto
con lenta tranquillità si avvicina
la fine
la fine m’è davanti
senza scampo un baratro
senza fondo un muro
senza fine
urlo
la mia fine è
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Finale veramente icastico!
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Udii di nichilismo e di essere, non ci capii nulla naturalmente, da qui essere, a me sembra io sono.
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Yes, anche alla fine io sono! e poi…forse (io ) sono altrove. ..
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Te sei sempre così esagerata! … lol … da quanto vieni qui dalla Marina?
🙂
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ogni volta che trovo un suo “mi”
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Belle tutte e due! Brevi e significative.
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Grazie ☺
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sono due poesie in antitesi fra di loro: una che cerca la libertà e l’altra trova la “fine”, ma come sempre succede, da una fine c’è sempre un altro inizio e un’altra libertà……
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Tu mi descrivi sempre! E così bene!
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[…] ultime cose lette di te, Lyth, e di te, Marina, insieme ai volti di persone care recentemente scomparse, mi hanno fatto malamente […]
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