Basta me ne vado
inutile girarsi a destra e sinistra
scaricare parole su parole
ingombrare la testa di carta straccia
ecco, aspettavo il tempo
che cancella ore e minuti
ho visto soltanto scatole vecchie
incastellamenti precari
distrutti
me ne vado muovendo il corpo
nella babele di lingue e gesti
fendo come una straniera perfetta
la pesantezza di folle in fermento
ma per fortuna guizzano i bambini
sperimentando la velocità dei monopattini
spruzzano di scintille le pietre consunte
sfarfallano petali rosa
hai proprio un periodo felice, dal punto di vista poetico almeno!
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La tua considerazione mi fa molto piacere, quindi sono “felice” in questo momento ☺
Comunque è evidente che ci vuole una piccola o grande dose di infelicità, o perlomeno insoddisfazione, per mettersi a scrivere un testo poetico o presunto tale; poi, nella vita, si alternano i momenti positivi e quelli negativi.
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Certo che questa sarebbe un disastro, senza l’ultima strofa!
Bella invece.
Fa il paio con quella di quel triciclo!
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Grazie Judy 😊
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Un’immagine finale gioiosa che libera da altre immagini deludenti di un mondo allo sbando. Meno male che la vita comunque sa donarci anche poesia e bellezza. Un caro abbraccio. Isabella
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grazie, Isabella, ricambio l’abbraccio!
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Smack!!!
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