Brooke Shaden
Era un giorno di vento teso
mulinelli e cartacce da schivare
un giorno da procedere obliqui
invidiando lo slancio ai gabbiani –
padroni del vento e frecce
sommersi in un giubilo di raffiche
era un giorno di vento sferzante
l’aria sbucciava la crosta al mondo
svelava stringhe del passato, a caso
sapori e suoni in smarrimento
ora che il vento ci spinge
verso incroci sbagliati
sentieri senza biforcazioni
più forte dei gabbiani è la memoria:
una tenerezza antica, i grilli nella notte
il mare d’estate, profumo di abeti
voci amate che il passato
ci sospinge nel vento
Bellissima…
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grazie!
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Si sono sentite le raffiche di vento… bello.
Meravigliosa anche l’immagine, anch’io alle mie pubblicazioni sull’esistenza umana quotidiane abbino delle immagini metaforiche, questa mi pace molto.
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grazie per il commento…ho visitato il tuo blog, ha un taglio interessante
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è sempre un’emozione leggere queste liriche con un bellissimo accostamento alle fotografie che scegli, e le tue parole ci accarezzano sempre come il vento di cui parli. Amico dei poeti, è continuamente fonte d’ispirazione e di fascinazione. Brava !
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Grazie per avermi regalato un commento emozionante!
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Proprio bella! Non saprei cosa aggiungere ai commenti che hai già avuto. Adesso la rileggo.
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Grazie!
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ora che il vento ci spinge
verso incroci sbagliati
sentieri senza biforcazioni
Proprio ieri mi si è gelato qualcosa che era giunto lì, spinto da uno sciocco vento di emozioni a quell’incrocio sbagliato, a quello snodo impossibile, ad una biforcazione impensabile oltre che inesistente.
Dopo il primo attimo di rabbia mi sono sentita incredibilmente sciocca, senza cervello. Ora sento tutta la tristezza di una rottura peraltro inevitabile e tanta malinconia.
Quei tre versi tuoi, in questo momento, mi descrivono totalmente.
Ciao
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Consentimi una sciocchezza. Come se non bastasse un’altra amica mi dice di “incroci perduti”. Ti parafraso.
And now the same wind drives us there
toward wrong crossroads, paths
where we cannot see junctions
just there, where our emotion is dead
as a bird hurled against the glass,
where the window is closing our dream
Here now only there’s silence and fog.
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mi dispiace per i tuoi incroci sbagliati, Judy, perchè quando è il momento della rivelazione si sta male, qualcosa di irreparabile avviene in noi…poi qualche fede ci salva, se non in Dio nel prossimo, nel ricordo, nella parola….veramente perduto è chi perde anche l’ultimo brandello della sua fiducia in qualcosa o qualcuno.
Molto bella la poesia della tua amica: credo proprio che il vento sia una grande fonte di ispirazione!
con un saluto ti auguro di stare già bene ora, nel momento in cui ti scrivo in ritardo, o comunque di sentirti meglio al più presto!
marina
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[…] stuff can be considered my own version of some verses red in a beautiful poem by Marina Raccanelli, where she writes in […]
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grazie, Judy!
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L’ha ribloggato su I PENSIERI E LE POESIEe ha commentato:
Grazie per queste immagini, per queste belle emozioni!
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