Se la mia vita fosse uno zampillo
d’acqua chiara con gorghi di note
e facile scrivessi, come mano
che sfiora i tasti, pizzica le corde
evoca melodie, rilancia accordi –
niente è fermo, tutto è sempre nuovo –
se la mia vita fosse una follia
di quadri e canto, segni e gesti –
una fra tanti, una nel fluire
di ogni cosa nel tempo – esisterei
poesie e altro 
sempre bello e positivo, leggerti !
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Grazie! Splendido il tuo articolo sulle copertine ☺
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Belle le immagini che descrivono come ti esprimi o vorresti poterti esprimere, e ottenere una forma di esistenza diversa da quella di tutti. Posso ribloggarla naturalmente scrivendo che è di Marina?
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Grazie per l’apprezzamento ☺
vorrei precisare che non parlo di una vita diversa da quella degli altri, non mi interessa, vorrei solo una vita più intensa di quella che in genere vivo –
naturalmente puoi ribloggarla
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L’ha ribloggato su SCRITTI di PAPAGENA.
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Sentirsi vivi. Basterebbe poco mia cara Marina. Se si potesse essere più partecipi del bello, avremmo trovato la chiave giusta per aprire la porta e lasciar fluire tutte le nostre emozioni. Potremmo vibrare come le corde di un violino. Sarebbe bello. Per ora ti lascio il mio più affettuoso abbraccio. Isabella
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cara Isabella, ricambio il tuo abbraccio:-) sono perfettamente d’accordo conte, infatti è proprio questo il soggetto della mai poesia, che forse esprime un’utopia: poter essere quanto più a lungo possibile, e intensamente, immersi nel bello… attivamente, o lasciandosi fluire dentro la sua aura
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Mi trovo come te a sperar lo stesso, seppur davvero potrebbe trattarsi di utopia. Comunque per noi è quello che conta. Buona domenica mia cara Marina. Un bacio. Isabella
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Grazie mille Isabella, buona domenica a te ☺
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Un abbraccio ed un sorriso
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