Perigliosa vertigine del nulla
quante volte mi afferri
scivolo verso il bianco
assoluto
zero segni o riscontri
niente echi
una pace insidiosa giace
dentro un imbuto senza luce
un chiarore opaco mi chiama
vertigine
settembre 30, 2019 di marinaraccanelli
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Splendida! Così facile assumerlo com il ritratto di troppi miei momenti…e che ritratto! Quel chiarore opaco fa un male terribile, descritto così…
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grazie, Judy! ho letto le tue ultime poesie, con la fatica e l’approssimazione del mio scarsissimo inglese, e vi ho percepito musicalità, tristezza, solitudine…sogni di mondi alieni, come succede anche a me
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