Ho visto il vuoto ed era nel passato
pozzo di memorie affondate
prato di fiori vermigli
falciati a mazzi
e vedo il presente vuoto
appeso a un filo
di alterni richiami e silenzi
grigi
quando il futuro è nebbia
sono in un tram, corro
dentro un morbido nulla
bianco
Queste belle parole trovano molte assonanze in me, dall’incertezza, all’incomprensione del mondo (mai accaduto prima a me), alla naturale percezione della nebbia oltre la sua concretezza fisica.
Naturalmente le mie parole sono troppe, troppo didascaliche, troppo dimostrative… ma so già che i tuoi doni sono altra cosa rispetto ai miei… così quando ti dici mi piace un sacco riflettermi in ciò che esce da te, come in uno specchio antideformante, che migliora la percezione di me…
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quante belle parole mi scrivi, Judy….ma non sopravvalutare il mio “dono” né disprezzare il tuo, ognuno ha il proprio, piccolo o grande che sia: l’importante è che sia a suo modo “unico”, e il tuo credo che lo sia. Quanto al mio, va e viene come vuole lui, e non mi pare di averci molto merito:-)
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