
La mia vita a lunghi intervalli
non è vita
estensione del respiro monotono
pausa del pensiero
sfregio del cuore
e meno sento, meno
comprendo la voce umana –
l’eleganza del fiore m’incanta
la statura dell’albero
e l’onda mi accarezza
in sereno groviglio…
io stessa non consisto più
sono aria e amo la nuvola
solo la nuvola in lieve
dissolvimento
Non so che dire… con quella foto, poi… Ovvio che trovo stupenda la seconda parte… e quel sereno groviglio è semplicemente fenomenale… eppoi “sereno”, addirittura… la prima parte, perdonami, è da piangere. Forse dovrei solo stare zitta (ossia non scrivere nulla qui), ma credo sarebbe farti torto ed inoltre io sono notoriamente prolissa. Perdonami se non faccio a meno di commentarti, anche se in questo caso le tue parole sono non solo commoventi, ma sconcertanti…
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Non vorrei essere equivoca: dico “da piangere” perché mi fa venire il magone, certamente non perché sia brutta come scrittura, anzi!
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Ciao Judy prolissa, i tuoi commenti mi fanno sempre piacere, anche perchè vuol dire che qualcuno mi legge! solo non capisco come mai mi trovi “sconcertante”, ti dovresti ormai essere abituata alle mie esternazioni a volte spinte verso l’estremo. La poesia mi pare ovvio che deva essere sconcertante, altrimenti che poesia è? può diventare una poesia “scontata”.
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