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Archive for the ‘pagine di storia’ Category

RED LAND

red land

Consiglio vivamente la lettura integrale del post originale, scritto da Papagena, e, se lo fate, mettete direttamente i like o gli eventuali commenti su “scritti di Papagena”. Grazie mille!

SCRITTI di PAPAGENA

Uno squarcio di mare fra pendii boscosi, un paese di pietra con viuzze scoscese; si apre a poco a poco un microcosmo umano in una piccola e varia folla di personaggi in ansiosa attesa: della pace? del disastro imminente? Un inizio in apparenza lento riesce a rendere quell’atmosfera sospesa, i bisbigli di chi deve nascondersi e aspetta la resa dei conti, le illusioni di chi spera in un cambiamento rivoluzionario, la calma mantenuta nelle famiglie nonostante la paura. Lo sguardo a sprazzi si allarga alle città, Padova e Trieste, ai militari disorientati che aspettano chiarezza – dal pensoso e composto generale che riflette su una guerra sbagliata ai soldati che vogliono d’istinto tornare a casa per nascondersi e a loro volta proteggere le famiglie e non sanno nemmeno a chi sarebbe giusto rimanere fedeli, al re o al duce. Ai fascisti convinti o tiepidi che temono per le loro famiglie…

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Un argomento che mi sta molto a cuore. Un articolo importante.

SCRITTI di PAPAGENA

Il 10 febbraio si rinnova la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Una tribù in via di estinzione si aggira fra noi

            No, non sto parlando dell’Amazzonia, né di efferate cacce all’uomo, vergogna del genere umano, nelle nostre città. Parlo di una numerosa tribù italiana (fino a 350.000), ricca di mescolanze etniche e culturali, scacciata dopo la seconda guerra mondiale dalla propria terra nell’Adriatico Orientale con un “lungo esodo” durato più di dieci anni.   La tribù si assottiglia con il passare degli anni e l’assimilazione quasi completa dei loro figli: di persone nate in quelle terre ormai ne rimangono poche, che invecchiano e scompaiono per lo più in silenzio. Fra queste i miei genitori. Io ho riflettuto, letto molto e cercato di…

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Un articolo di Papagena che, ancora una volta, ci porta a guardare in faccia una realtà poco nota, quella degli internati militari nei lager; a questo proposito, consiglio caldamente anche il seguente post, “cucito” con competenza e sensibilità:
https://scrittidipapagena.wordpress.com/2016/02/04/ricordiamoci-anche-di-loro-imi-la-famiglia/

[una cortesia…mettete gli eventuali likes e commenti sugli articoli originali, nel blog di Papagena]

SCRITTI di PAPAGENA

foto Imi

NOI DEL LAGER 

IL LUNGO INVERNO DEI LAGER

La scelta di Resistere “dura prigioniero”

Così un internato a Wietzendorf,

Umberto Zanolli, sinteticamente

esprime questa

quotidiana durissima lotta:

“quattrocentoventisei –

ottantasette

non più uomo: numero

bucce di marce patate

rape bianche gialle e rosse da

foraggio,

margarina qualche grammo

pan di paglia triturata

segatura d’alti fusti iperborei

acqua e sale.

Poco perché tu viva,

troppo perché tu muoia.

“Dura prigioniero”.

E gli italiani durarono tra la

meraviglia e la rabbia degli

stessi carcerieri.

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a mio padre

Un argomento quasi sconosciuto al grande pubblico riguarda gli IMI, gli Internati Militari Italiani: si tratta dei soldati e degli ufficiali fatti prigionieri dai tedeschi dopo l’8 settembre, forse 800.000 (le cifre sono indicative).
Tolti da questo numero i numerosi morti, uccisi o per stenti, agli altri fu proposto di combattere o collaborare in altri modi con la R.S.I. o con il Reich: circa 600.000 si rifiutarono e furono internati nei lager senza la qualifica di “prigionieri di guerra” e i relativi diritti, come quello all’aiuto da parte della Croce Rossa. Furono perlopiù fatti lavorare nell’industria tedesca e per questo al loro ritorno in patria sospettati di collaborazionismo; inoltre facevano parte dell’esercito che aveva combattuto al fianco dei tedeschi, e rappresentavano l’alleanza sbagliata e la sconfitta militare, quello che l’Italia nel dopoguerra non voleva vedere.
In questi brani ho cercato di riassumere le loro tragiche vicende con l’aiuto di saggi italiani e tedeschi e di testi di memorialistica.

https://scrittidipapagena.wordpress.com/imi-internati-militari-italiani/

https://scrittidipapagena.wordpress.com/imi-il-crollo-della-germania-e-il-ritorno/

https://scrittidipapagena.wordpress.com/imi-considerazioni-finali/

https://scrittidipapagena.wordpress.com/imi-materiali-vari/

https://scrittidipapagena.wordpress.com/imi-bibliografia/

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