Sarò suono, nei segni e sugli incroci –
sarà botta di vita e paradigma
occhio di luce bianca a sfaldare
i cascami – e denuda l’osso
non più tempi morti, memorie deboli
né parole tagliate con fili a perdere
all’approssimarsi del dunque, basta
con le quinte di polvere, i sali
costruiti con l’autoinganno
i calvari di attese vuote
ma vedrò l’aquilone e sarò suono
in orchestra di note, e segno
tra viventi significati
nella terra dei morti, un bimbo splende