Rotko
Quante tragedie, quante vite
sfumate in ombra di nulla –
lentamente il tempo ronza
ed è cicala impazzita, nebbia
intorbidato vapore dove
brulicavano maree ruggenti
folle agitate e persone sole
scivolate giù, ai bordi…
quanti passaggi e trasferimenti
dalle macerie fino al niente –
lo chiamavano il secolo breve
ma tutto è iniziato molto prima –
vite oscure e vite alte
tutte dissolte in pioggia leggera…
il buio scende alla fine, sempre
non ho ricordo del giorno
né diritto alla nostalgia
scivolata dentro una finestra
estranea di tempi e luoghi