
Non ricordiamo più il tempo
dei visibili volti, dei corpi senza paura
i giorni dei contatti e degli abbracci –
bianche e nere le maschere, sordo
sotto gli abiti il cuore che ci rode
Ci sigilla un pianoro astratto
dominio di nebbie incombenti
chi passa, non ha parola nè nome
Qui non esiste il divenire
l’oggi è soltanto un copiaicolla
di giorni svaporati
domani, un orizzonte di tenebre