All’improvviso il tempo
non fu più tempo
le circostanze furono sufficienti
a colmare le ore
fu tagliata la linea di continuità
abolita ogni forma d’attesa
e con fluidi balzi
e un lievissimo ronzio
fu pieno il giorno
Posts Tagged ‘ore’
all’improvviso il tempo
Posted in foto, poesia, tagged attesa, giorno, ore, tempo on settembre 26, 2020| 2 Comments »
avanzano le ombre
Posted in foto, poesia, tagged crepuscolo, minuti, ombre, ore, sera on settembre 15, 2020| 8 Comments »
Le ore stanno acquattate
e mi guardano dall’orologio:
non c’è niente di male nell’attendere
il fruscio calmo della sera
tranquille avanzano le ombre
sulla frontiera del davanzale
scansano la mia ansia
caute scivolano sotto la massa
dei miei pensieri buttati via
ecco, i minuti mi stanno davanti
e il silenzio del cielo si espande
nel crepuscolo cinerino
quando le ore saranno sospese
Posted in immagine, poesia, tagged lama, luce, ore, orologio, sogno, sonno on marzo 1, 2020| 5 Comments »
Dove s’aggruma il sonno
mi ha spiccato una lama dai sogni
la luce del giorno ha pozze dense
e regalo alla stanza gesti lenti –
taglio la frutta e spezzo il pane
la danza dell’orologio è sempre eguale
alla fine, nessuno deve sapere
quando le ore saranno sospese
il buio non ha nome
Posted in immagine, poesia, tagged alba, buio, giorno, nulla, ore, sera, tempo on Maggio 9, 2018| 15 Comments »
Edvard Munch
L’alba è un pozzo di nulla –
avvinghiati per non precipitare
inutilmente proviamo a fermare
il giorno che viene
le solite insofferenze, varianti insensate
stupide ore – scorie rimescolate affiorano
trasportate sul filo di correnti
precipitose – il tempo
è una schiuma che non perdona
e quando cala la sera e rimango sola
sprofondo al centro di me stessa
nel silenzio mi perdo, il buio non ha nome
canneti
Posted in foto, poesia, tagged fantasmi, laguna, luce, ore, sogno on aprile 3, 2017| 19 Comments »
Niente più ore ma soltanto
canneti nella nebbiosità
un grido rauco d’uccello ignoto
sciacquio nella melma
prima dell’alba –
la laguna era immersa
nel tempo alieno del sogno
più in là, strisce d’erba e barene –
sognavano i semi, i vermi
gli insetti e il fango
intriso di antichi cocci
una lama di luce
rasa sull’acqua torbida
evaporò i fantasmi –
apparvero, in danza traslucida
arabeschi cangianti