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Posts Tagged ‘vita’

non scrivo più

Non scrivo più –
un foglio bianco al centro
della mia mente
sotto, non trovo più parole

per abitudine e vecchio vizio parlo
ma sempre meno –
un fastidio sottile è nell’ascolto
di vecchie voci, racconti logori

il mio tempo è trascorso come piuma
il passato mi schiaccia come pietre

fuori, la vita crudele, furiosa
fuori è la vita tenera, che spunta –
ma dentro me io sento
un bianco nulla
e mi attira insensato –
come un sonno avvolgente
lo desidero e aspetto

 

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la mia vita

La mia vita a lunghi intervalli
non è vita
estensione del respiro monotono
pausa del pensiero
sfregio del cuore

e meno sento, meno
comprendo la voce umana –
l’eleganza del fiore m’incanta
la statura dell’albero
e l’onda mi accarezza
in sereno groviglio…
io stessa non consisto più
sono aria e amo la nuvola
solo la nuvola in lieve
dissolvimento

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Laguna

Io non sapevo più che la laguna

ha correnti, meandri, scaglie

luminose – dal fondo di fango alla

superficie in fermento

tutta una vita preme: pesci ed erba

isole vegetali a pelo d’acqua

fiumi azzurri sul verde

e le nasse hanno curve

le secche sono serpenti – argento

smeraldo e vento, questa

è vita vera, scompare

ogni cosa virtuale

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uccello di passo

Come vino e pane
tra briciole di telegiornale

il mattino è l’ora salsa:
speranze gettate fra le dune
raddrizzano i fiori sullo stelo –
oggi che morte e vita sono scompaginate
ad ogni passo faccio il punto
sono un caleidoscopio scosso

si rincorrono i bimbi nel Campo del Ghetto
stridono felici come passeri al vento –
e io affronto le pietre con precauzione
scruto le ragnatele spaccate

dove nasce la nebbia e muore il sole
fossi uccello di passo nella sera

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lucine intermittenti

 Omar Galliani

 

S’accendono lucine intermittenti
nel buio della memoria
i giorni sono colate di lava
ottundono i sensi, rallentano i gesti
pedalo leggo cammino in cerchio

la mia vita in stand – by
inciampa nell’umido calore
io, nell’attesa quotidiana
che il sole diventi nero
e il buio mi sciolga in un lungo sonno

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campane solitarie

La malinconia cava delle campane
risveglierà echi tra pietre –
io la sentivo da bambina
nell’isola d’alberi, lontana…
ed era come una promessa
lievitante sul mare, sulla laguna

è passata una vita, ora
la malinconia è un sussurro vuoto –
campane solitarie a onde nell’aria
ancora e sempre lontane

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Tu e la tua vita
torrentizia alle spalle
tu che ti sai
mettere in collisione
perderti e ritrovarti
vivere intensamente

io che mi perdo e vivo
lentamente tra spazi e attese
cure minime e incurie
di me stessa e del mondo
io che mi smaglio nei contatti
e mi ritrovo nei silenzi

cittadina del mondo, tu
io senza
cittadinanza

cerco ancora di fondermi
pelle a pelle –
cominciare e finire
dentro un alveo materno

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un cerchio perfetto


Questo tempo
che si smaglia in pozzanghere
luccicanti sotto i lampioni
rompe la monotonia e si addensa
in solidi blocchi
sospende i battiti, poi rifluisce
in chiaro silenzio

solstizio dopo solstizio
le stagioni della mia vita nevicano
a ventate si svuotano i ricordi
nel biancore che avvampa e li risucchia –
solstizio dopo solstizio
la vita mi si scorcia alle spalle
nella pianura di neve torno bambina
il tempo, una nebbia sfilata tra il prima e il dopo
ma, prima ancora, non esistevo – fra poco
si compirà un cerchio perfetto

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spartiacque

                                         Omar Galliani

 

Una finestra calda, un cielo freddo
e lo scompiglio del tempo che preme:
un vetro arancio mi sta davanti –
il nulla intorno, nel circolare ritorno
di nuove celebrazioni, le stesse
di sempre

dal passato risale un gorgoglio
di obnubilati ricordi sparsi, ma ora
irrevocate pendono scadenze, e i riti
dei vivi e dei morti

nella mia vita
spartiacque una lenta dipartita
e un rapido precipitare: tutto torna –
nei cieli di nubi in fermento
un vento senza pace rimescola
gorghi d’invocazioni, e gli urli
del nostro scontento

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Se la mia vita fosse uno zampillo
d’acqua chiara con gorghi di note
e facile scrivessi, come mano
che sfiora i tasti, pizzica le corde
evoca melodie, rilancia accordi –
niente è fermo, tutto è sempre nuovo –
se la mia vita fosse una follia
di quadri e canto, segni e gesti –
una fra tanti, una nel fluire
di ogni cosa nel tempo – esisterei

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